Ai
tempi della Dea Giumenta era una libera e gratuita scelta. Non c’era alcuno sfruttamento di prostituzione, non c’era circolazione di denaro. Tutto si faceva gratis e per il piacere di farlo, come si racconta nel libro “Dal
Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”. Oggi è tutto cambiato, stravolto, come
dimostrano le inchieste giudiziarie e i blitz nei locali e nei quartieri a luci
rosse delle città italiane.
L’ultima operazione
è stata eseguita in Sicilia, nel messinese. La polizia ha
eseguito 14 ordinanze di custodia cautelare con l’accusa di associazione a
delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. L’operazione è
stata denominata “Dolce Vita” per le delizie che l’attività offriva ai clienti.
Secondo gli inquirenti, sarebbe stata smantellata una organizzazione dedita a
gestire un vasto giro di squillo.
Da
Messina ad Agrigento. Qualche giorno fa poliziotti della locale Squadra Mobile
hanno effettuato un blitz anti prostituzione in alcune abitazioni del centro
storico della città dei Templi e della dea Giumenta. Cinque donne, di origini
sudamericane, sono state identificate così come alcuni clienti. Il blitz è
scattato dopo la segnalazione di alcuni vicini stanchi di non poter dormire a
causa di rumori notturni.
Da
Agrigento a Catania, dove la Squadra Mobile ha arrestato otto persone
nell'ambito di una indagine su due club di scambisti. Secondo quanto letto
sul sito on line del giornale La
Sicilia, gli inquirenti avrebbero fatto luce su un giro di prostituite, italiane e straniere, che si sarebbero divertite e avrebbero divertito
sotto la copertura della conduzione di un locale per lo scambio di coppie.
Ai tempi della Dea
Giumenta, non esistevano né giri e neanche organizzazioni criminali che sfruttavano la
prostituzione per fare soldi. Era solo e soltanto lei che esercitava. La Divina
concentrava su di sé tutti i flussi turistici del mondo. Appagava e non si
faceva pagare. Mortificando le escort d’epoca, ha debellato duemila e
cinquecento anni fa la prostituzione alla radice.
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