Il Putthanone ha superato la prova
anche del Museo. Dopo il successo dell’esordio al Caffè Letterario di Licata un
mese fa, è toccato a Calamonaci, ridente località in provincia di Agrigento.
Così ridente che si è molto divertita alla presentazione dell’ultimo libro
umoristico di Raimondo Moncada “Dal Partenone di Atene al Putthanone diAkràgas”.
Il libro è stata presentato nella
sala multimediale del Museo Etnoantropologico di Calamonaci, tra falci, aratri
e altra utensileria della civiltà contadina, immersi tra i profumi di alberi di
arancio. limoni e olivi.
Il pubblico presente si è divertito.
Gli scoppi di risa hanno dato continue scosse a una serata piacevole, gustosa e
divertente. Molto apprezzata la complicità che si è spontaneamente creata tra
il giornalista e direttore del Corriere di Sciacca Filippo Cardinale, che ha
presentato l’opera, e l’autore Raimondo Moncada. Una complicità intrisa di
battute, sottile ironia, continui doppi sensi. Un approccio finto serioso, con
una conduzione attenta in mano al giornalista Filippo Cardinale che
continuamente sollecitava l’autore attualizzando i contenuti del libro, con
richiami ficcanti a recenti fatti di cronaca, e affermando in definitiva che il
tempo passa ma non cambia niente. Il libro "Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas", per intenderci, parla della
scoperta di un tempio dell’amore nella Valle dei Templi di Agrigento e di una
dea, la dea Giumenta, che indefessamente esercitava ad libitum, ubi et orbi, per
il piacere dell’umanità, nella pace dei popoli e nella pace dei sensi.
A dare la parola al Putthanone, lo stesso autore. Raimondo Moncada, con gli occhiali dell'età, ha letto alcune pagine del libro. Trascorsa la nottata, la voce del Putthanone rimbomba ancora per le strade e le piazze della ancor più ridente Calamonaci.
L’evento è stato promosso dalla direttrice
del museo Anette Vassallo, con il patrocinio del Comune di Calamonaci. Al
termine della serata, il Consorzio Dop Mazara e Slow Ribera hanno offerto una degustazione di prodotti tipici a
base di ottimo olio, arance e pane. Alla fine della degustazione, molto degustata, non è rimasto nulla. Non si è salvata neanche una mollica di pane.
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