Ai cinesi piace
sempre più andare a cavallo. Lo apprendiamo sfogliando oggi Italia
Oggi, autorevole quotidiano economico, giuridico e politico.
È una notizia
che ci riempie di gioia.
Il titolo non lascia scampo: “La
passione dei cavalli in Cina. A Tianjin investiti 1,56 miliardi di euro per
una città ad hoc”.
Nel servizio
di Ettore Bianchi, veniamo informati che in Cina il settore
dell’equitazione è in forte sviluppo. Già si contano 500 club ippici con una
disciplina, assicurano gli esperti, che diventerà più importante del golf.
“L’interesse
per l’ippica – si evidenzia – va di pari passo con la forte domanda di cavalli
stranieri, perché le razze locali sono costituite da esemplari troppo piccoli
per poter gareggiare”.
Al popolo
cinese, se due più due fa quattro, piacerà appassionarsi alla storia della pioniera Giumenta, la dea
a cui due millenni e mezzo fa piacque moltissimo praticare l’equitazione nella Valle dei
Templi di Agrigento. Fu Giumenta a fondare il primo
centro ippico della storia. Le sue gesta sono raccontate in esclusiva planetaria nel libro “Dal
Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” che, dopo la notizia di Italia
Oggi, si prepara a raggiungere con i profumi dei mandorli in fiore la terra
degli occhi a mandorla.
Il nostro interesse si sposta sul 2014
che, nel calendario cinese, sarà l’anno del cavallo. Dalla Sicilia si prepara a partire un esercito.
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