Le fortificazioni di Akragas. È il
titolo della mostra allestita presso Casa Dioscuri, nella Valle dei Templi di
Agrigento. A promuoverla il Parco Archeologico. Inaugurazione venerdì 21 settembre alle ore 20. Esposti al pubblico reperti
e immagini sull’opera difensiva dell’antica città che si estendeva per un
perimetro di circa dodici chilometri. Ci sarà anche un’istallazione
multimediale, dove sarà possibile vedere una ricostruzione virtuale.
La mostra fa seguito alla pubblicazione della monografia
dell’ex sovrintendente ai Beni Culturali Graziella Fiorentini in cui sono illustrati i risultati scientifici degli scavi compiuti negli ultimi decenni che
hanno consentito di acquisire una conoscenza approfondita sulla storia delle
fortificazioni di Akragas.
Una mostra dunque da vedere e vivere alla luce, aggiungiamo noi, anche delle
recenti rivelazioni di un libro che sta facendo discutere il mondo scientifico con storici e studiosi che si stanno mettendo le mani ai capelli. Secondo
lo scrittore umoristico Raimondo
Moncada, durante l’epopea della celebre dea
Giumenta le fortificazioni persero di valore. Non servirono più a nulla.
L’antica Akragas divenne la città dell’amore. Tutti i nemici del
mondo conosciuto venivano ad Agrigento per raggiungere la dea senza difese, senza fortificazioni ma molto fortificante.
La vita e le opere della dea sono raccontate
nel libro “Dal
Partenone di Atene al Putthanone di Akragas”.
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