giovedì 3 ottobre 2013

Studiò botanica per fare la botanica


Studiò botanica per fare la botanica (dal greco βοτάνη: botane). E' questa una nuova straordinaria rivelazione che viene fuori da ulteriori approfondimenti storici che si stanno ulteriormente approfondendo. 
Ecco una prima storica ricostruzione, da prendere con le pinze e con le panze. 
Quando scoprì la sua natura, la dea Giumenta venne attraversata da una irrefrenabile passione di diventare botanica, una grande botanica, una botanica che facesse parlare il mondo.
Si appassionò alla propria formazione personale con l’autodidattismo.
Anche la mamma fu botanica. Da figlia di botanica, ebbe la strada spianata e la batté. 
La sua attività venne molto apprezzata non solo in Magna Grecia ma anche oltre da altri verso cui fu altruista.
Il Tempio di Giumenta venne frequentato da amici e nemici, indigeni e forestieri, conosciuti e sconosciuti, alieni e alienati.
Il turismo nacque con lei. Nacquero con lei tutte le nuove generazioni. Ad Akràgas, col Putthanone in attività, si registrò il boom demografico. La città scoppiò, raggiungendo dimensioni spaventose.
Come gran botanica gradì tutto ciò che la natura gli presentava, tranne i carduna (variante tutta sicula che sta per cardi).

Per approfondimenti “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”. 


(Nella prima foto, una figura di una panchina in ceramica situata nella città di Sciacca)