
Fu costruito intorno al 450 a .C., millennio in più,
millennio in meno.
L’edificio è noto al volgo come tempio di Hera Lacinia o anche come
tempio di Giunone (dal nome romano della dea) raccomandata moglie di
Zeus-Giove, il sovrano assoluto dell’Olimpo. Ma dopo la pubblicazione
dell’opera omnia “Dal
Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”, la sacra costruzione è individuata come Tempio
di Giumenta, detta Putthanones. Nel libro di Raimondo Moncada, si parla con chiarezza e con
dovizia di particolari del ritrovamento di una statua di donna, un gran pezzo
di marmo con una sibillina iscrizione: “Putthanones di nomen e di factus”. È con certezza scientifica la statua di Giumenta,
il mito che all'interno della propria sacra dimora ricevette l’intiera umanità senza alcun invito e ballando il
meneito.
Tra gli stili dorico, corinzio, ionico, fonico, antico, contemporaneo in
cemento armato depotenziato disarmato, i greci preferirono il primo. Scelsero come
materiale costruttivo il tufo arenario, materiale consistente che ha resistito
già due millenni e mezzo, a differenza del celebrato cemento armato depotenziato degli
edifici moderni chiusi dopo trent’anni per eccesso di sabbia arenaria.
Il Tempio di Giumenta è periptero, velociraptor, tyrannosaurus,
esastilo, esausto. Ha 6 colonne sui lati corti e 13 sui fianchi, alte 6 metri e 44 centimetri , metro
più metro meno.
È a pianta rettangolare con il lato maggiore di 38 metri e 15 centimetri e il
lato minore di 16 metri
e 90 centimetri .
Per le misure della diagonale, si rimanda allo studio della geometria.
L'interno del tempio è costituito da un naos a caos, senza
colonnato interno, dotato di pronao e opistodomo con maggiordomo.
Si conserva il colonnato settentrionale con l'epistilio e
parte del fregio. Tutto il resto è stato sfregiato. L'edificio è stato
ricostruito con anastilosi a partire dal Settecento. Nel tempio si
notano delle macchie di colore rosso. Sono state causate da un incendio. Forse un esercito di donne
ignorate dagli uomini per invidia di Giumenta hanno tentato di arderla viva. Giumenta,
tutta infuocata, non sentì nulla. Dalle vicine caserme dei Vigili del Fuoco non
arrivò alcun automezzo. Tutti i pompieri in servizio, erano in fila per
conferire con lei. Non si accorsero di nulla perché erano pure loro accalorati.
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