martedì 4 settembre 2012

Agrigento in trans, nella città del Mito dilaga la prostituzione a “luci rosse”


Solo ai tempi di Putthanònes non si protestava. Con la dea Giumenta in piena attività, Agrigento conobbe un lungo periodo di pace e di prosperità. La divina Giumenta fu “bona profeta in patria”. Così si racconta nell’opera “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”, l’ultimo libro umoristico di Raimondo Moncada.
La stampa di oggi dà ampio risalto all’allarme prostituzione nella città del Mito e della Valle dei Templi. “Nel centro storico crescono le case chiuse” titola il giornale La Sicilia nella cronaca di Agrigento, in un pezzo scritto da Antonino Ravanà. Nell'articolo, si parla di decine di esposti alle forze dell’ordine con cui tanti cittadini chiedono interventi per debellare un fenomeno che disturba la quiete pubblica.
Anche Agrigento – scrive Antonino Ravanà – annovera sul proprio territorio comunale palazzine residenziali nelle quali vivono e lavorano prostitute creando, per il tipo di attività esercitata, disagi agli altri inquilini. Capita spesso di assistere al viavai di clienti fino alle 3 del mattino e a schiamazzi sotto casa delle squillo”.
E le “case chiuse” si troverebbero, veniamo informati, a due passi dalla centralissima Via Atenea, nel cuore commerciale del centro storico. “Al calar delle tenebre – scrive Ravanà – nelle Vie Argento, Neve, Foderà, e dalle parti del Duomo, si accendono le ‘luci rosse’ con decine di prostitute che vendono la loro mercanzia in piccoli appartamenti. C’è un flusso di clienti tale, da destare incredulità negli stessi appartenenti alle forze dell’ordine.”
Nonostante la crisi, insomma, i soldi per un po’ di amore a pagamento si trovano sempre. “Dopo l’operazione ‘Pretty Woman’ dei Carabinieri – rileva Ravanà – si è potuto accertare come il fenomeno della prostituzione in città sia abbastanza esteso”. Sono in attività, “da qualche tempo, soprattutto giovani sudamericane, ma anche rumene e transessuali che hanno deciso di fissare la propria dimora all’interno di abitazioni del centro storico e della zona balneare, trasformate in vere e proprie case d’appuntamento”.
Promuovono la propria attività “con annunci abbastanza eloquenti”. “I clienti contattano le utenze indicate e pagano da un minimo di 50 a un massimo di 150 euro”.
-         Dove ci diamo appuntamento?
-         Vediamoci nella mia casa d’appuntamento!
Oggi fioriscono le case chiuse e gli affari a luci rosse e i cittadini protestano per il gran casino. Duemila e cinquecento anni fa si affollava la casa aperta, a luce verde, del tempio di Giumenta che non si faceva pagare  un soldo ed era una festa per tutti. Grazie a lei furono mandate a casa tutte le escort d'epoca che cominciarono a esercitare quello che col tempo divenne il mestiere più antico del mondo. Per fare piazza pulita delle moderne prostitute o dei moderni prostituti, qualcuno comincia a evocare il nome della divina Putthanònes. 

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