
In
amore non è cambiato nulla, così come non è cambiato nulla nel sesso.
L’uomo e la donna a letto si
comportano allo stesso modo da 40 mila anni. L’homo sapiens era anche homo
eroticus, si accoppiava per procreare o per il solo gusto di provare piacere. Lo
affermano due sociologi spagnoli, Marcos García e Javier Angulo, autori di un
libro e curatori di una mostra in Spagna sulla sessualità umana nell’era
paleolitica dal titolo “Sexo en piedra”. Alla
Fundación Atapuerca di Burgos sono stati messi in mostra murales e reperti
dell’età della pietra e del bastone. L'esposizione ricostruisce la vita sessuale dei
primi amatori della terra. I nostri antenati si costruivano pure sex-toys con la
pietra per provare o far provare duro piacere. Il “famolo strano” non è prerogativa
dunque dell’età contemporanea.
Gusti, gesti, pratiche,
desideri, repulsioni, posizioni, perversioni sessuali non sarebbero affatto
mutati dall’età della pietra all'età virtuale di internet. Non si
capisce se con la pietra, nella notte dei tempi, i nostri avi si costruissero pure gli anticoncezionali. Una cosa comunque è certa: gli istinti primordiali si sono
sviluppati alle origini ed hanno avuto un’impennata nell’età ellenica, nella
Magnaccia Grecia, quando fece la sua apparizione la Dea Giumenta, di cui si parla con minuzia
di particolari nel libro “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” di Raimondo Moncada.
Nell'età della pietra si veniva presi a pietrate per amore. Nell'età di Giumenta, anche la lapidazione divenne un piacere.
Nell'età della pietra si veniva presi a pietrate per amore. Nell'età di Giumenta, anche la lapidazione divenne un piacere.
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