Camper a luci rosse per
aggirare le ordinanze dei sindaci. L’autorità cittadina vieta di esporsi
seminude e loro, le prostitute, si ingegnano. Ricevono i clienti amatori dentro caravan, lungo strade trafficate, diventate via dell’amore a pagamento. Succede nelle città italiane a differenza di quanto invece accadeva duemila e cinquecento anni fa, quando la celebre
Dea Giumenta era l'unica a operare in uno dei templi dell'antica Agrigento facendosi carico delle esigenze della popolazione mondiale di sesso maschile, così come raccontato nel
libro “Dal
Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” dell'autore umoristico Raimondo Moncada.
Allora, nella Magna Grecia, non esistevano camper, ma solo luoghi
di culto.
Ritornando all'attualità, i camper a luci rosse di Roma rappresentano una esagerazione, come rileva la giornalista Flavia Amabile in un servizio
pubblicato sul sito on line de La
Stampa di Torino. “Sarà l’ampiezza del territorio - scrive - o la domanda
piuttosto diffusa ma nella capitale di caravan ce ne sono molti, e anche in
zone non così periferiche o decentrate come un tempo. Sono sotto gli occhi di
tutti, anche in strade molto trafficate come la Cristoforo Colombo o la
Flaminia, o le strade intorno alla sede della Confindustria. Chi abita da
queste parti sa che ‘la cicciona’ riceve soprattutto su appuntamento, spesso al
mattino presto o la sera, più raro trovarla di pomeriggio. Sanno che si sistema
in un certo punto della strada, dove ci sono le strisce bianche del parcheggio
libero e il massimo che può capitare è un controllo di documenti, nessuno potrà
mai contestare la prostituzione anche se nel letto dovesse esserci un uomo. Né
atti osceni in luogo pubblico: dall’esterno nulla si vede quando i finestrini
del camper sono chiusi. Sembra la
quadratura del cerchio per il mondo della prostituzione, la formula perfetta,
la ciambella con il buco”.
La
Stampa pubblica anche un video
dove si nota la fila dei camper dell'amore in fibrillazione lungo le
strade della Roma romana.
L’ordinanza
antiprostituzione a Roma risale al 2008. Il provvedimento vieta di stuzzicare i clienti
col proprio corpo ignudo in bella mostra. Multe ne sono state elevate, “ma di
donne ai lati delle strade, dice La
Stampa, se ne sono viste ancora tante. Protette dall’oscurità ma anche alla
luce del sole”. L’ordinanza, rinnovata
lo scorso febbraio, è valida fino a gennaio 2013. Che succederà dopo? Il sesso
sarà liberalizzato? Da seminude, le prostitute potranno mostrarsi come mammete
le ha fatte? Staremo a vedere.
La Dea Giumenta, comunque, rimane insuperabile “Dal
Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”. Per favorire la sua attività amatoriale, il sindaco dell'antica città ellenica fu disposto a tutto. Da sola, Giumenta riusciva ad appagare tutti e a far girare l'economia.
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