martedì 16 ottobre 2012

Camper del sesso a Roma, un solo tempio dell'amore in Akràgas


Camper a luci rosse per aggirare le ordinanze dei sindaci. L’autorità cittadina vieta di esporsi seminude e loro, le prostitute, si ingegnano. Ricevono i clienti amatori dentro caravan, lungo strade trafficate, diventate via dell’amore a pagamento. Succede nelle città italiane a differenza di quanto invece accadeva duemila e cinquecento anni fa, quando la celebre Dea Giumenta era l'unica a operare in uno dei templi dell'antica Agrigento facendosi carico delle esigenze della popolazione mondiale di sesso maschile, così come raccontato nel libro Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas dell'autore umoristico Raimondo Moncada
Allora, nella Magna Grecia, non esistevano camper, ma solo luoghi di culto.
Ritornando all'attualità, i camper a luci rosse di Roma rappresentano una esagerazione, come rileva la giornalista Flavia Amabile in un servizio pubblicato sul sito on line de La Stampa di Torino.  “Sarà l’ampiezza del territorio - scrive - o la domanda piuttosto diffusa ma nella capitale di caravan ce ne sono molti, e anche in zone non così periferiche o decentrate come un tempo. Sono sotto gli occhi di tutti, anche in strade molto trafficate come la Cristoforo Colombo o la Flaminia, o le strade intorno alla sede della Confindustria. Chi abita da queste parti sa che ‘la cicciona’ riceve soprattutto su appuntamento, spesso al mattino presto o la sera, più raro trovarla di pomeriggio. Sanno che si sistema in un certo punto della strada, dove ci sono le strisce bianche del parcheggio libero e il massimo che può capitare è un controllo di documenti, nessuno potrà mai contestare la prostituzione anche se nel letto dovesse esserci un uomo. Né atti osceni in luogo pubblico: dall’esterno nulla si vede quando i finestrini del camper sono chiusi. Sembra la quadratura del cerchio per il mondo della prostituzione, la formula perfetta, la ciambella con il buco”. 
La Stampa pubblica anche un video dove si nota la fila dei camper dell'amore in fibrillazione lungo le strade della Roma romana.
L’ordinanza antiprostituzione a Roma risale al 2008. Il provvedimento vieta di stuzzicare i clienti col proprio corpo ignudo in bella mostra. Multe ne sono state elevate, “ma di donne ai lati delle strade, dice La Stampa, se ne sono viste ancora tante. Protette dall’oscurità ma anche alla luce del sole”. L’ordinanza, rinnovata lo scorso febbraio, è valida fino a gennaio 2013. Che succederà dopo? Il sesso sarà liberalizzato? Da seminude, le prostitute potranno mostrarsi come mammete le ha fatte? Staremo a vedere. 
La Dea Giumenta, comunque, rimane insuperabile Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”. Per favorire la sua attività amatoriale, il sindaco dell'antica città ellenica fu disposto a tutto. Da sola, Giumenta riusciva ad appagare tutti e a far girare l'economia.  

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