mercoledì 27 febbraio 2013

Elezioni, ecco la prima trombata storica in assoluto


Il dopo elezioni ci consegna sempre le liste dei trombati. I giornali, senza ritegno, non fanno altro che titolare “Ecco i trombati eccellenti”. Sui social network non si fa altro che postare con sadico piacere notizie del genere: “Finalmente ce lo siamo tolto dalle palle!”
A proposito di trombati e andando a ritroso nel tempo, scopriamo una piacevole curiosità: la prima trombata eccellente in assoluto della storia delle trombate. La lady trombata nacque e visse duemila e cinquecento anni fa in Akràgas, nella Magnaccia Grecia, riuscendo a spostare tutti i flussi elettorali, tutti i flussi politici, tutti i riflussi intestinali. Per non offendere nessuno, il suo nome è coperto dal segreto di Stato. Si chiama Giumenta e la sua storia è raccontata nel libro segreto dal titolo “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”. Trattasi di uno scrupoloso studio scientifico, storico, archeologico, politologico che è valso al suo autore,  Raimondo Moncada, il premio “ Pasquale Latromba 2013”. 

sabato 23 febbraio 2013

Cavallo pazzo, Giumenta: "La pasta equina la mangio io"


“I tortellini di carne di cavallo li mangio io. Non buttate via niente”. Clamorosa rivelazione storica attribuita a Giumenta, la dea che operò ubi et orbi in Akràgas duemila e cinquecento anni fa. La rivelazione esce proprio nei giorni in cui impazza la polemica in tutta Europa per lo scandalo del cavallo pazzo, ovvero della carne equina venduta come carne manza. 
Ci sono multinazionale dell’alimentare che, per precauzione, hanno ritirato tortellini e ravioli.
In epoca ellenica, ci sarebbe stato lo stesso problema. E' sempre la stessa storia. Per non tagliare la testa all’amato toro, Giumenta rassicurò produttori e consumatori: “Se non vi piace il cavallo nella pasta, datela a me”.
Altre dichiarazioni di Giumenta sono contenute nel libro “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas”. 

mercoledì 20 febbraio 2013

Giornata Internazionale della Guida Turistica


Il 21 febbraio si celebra la Giornata internazionale della Guida Turistica. La ricorrenza è stata istituita nel 1990 dalla WFTGA (World Federation of Tourist Guide Associations). In Italia è promossa dall’ANGT (Associazione Nazionale Guide Turistiche).
Da 24 anni l'iniziativa ha come obiettivo principale la valorizzazione della professionalità delle guide turistiche, quotidianamente impegnate a presentare a visitatori di tutto il mondo il ricco patrimonio culturale e artistico del territorio italiano. In Italia la conduzione di visite guidate è compito esclusivo di guide abilitate per una o più province o regioni italiane. "Quest'anno - spiega una rappresentanza delle guide turistiche italiane - abbiamo deciso di unire gli sforzi e di offrire una proposta tricolore che abbracci la nostra penisola da Nord a Sud, con un calendario unitario di visite gratuite, rigorosamente curate da guide locali abilitate. Se le nostre radici sono uniche e differenti e ogni guida è lo specchio di una cultura fatta di dialetti, odori e colori tipici e non confondibili".
Le guide dell’ Associazione Guide Turistiche Città di Agrigento il 21 febbraio alle ore 16,00  illustrano la Chiesa di Santo Spirito, offrendo servizio di visita guidata ai presenti. 
Agrigento, città di antiche e nobili origini, è ricca di meraviglie, monumenti soprattutto di epoca ellenica. Uno è dedicato a chi sappiamo e veneriamo: un mito!  

L'animale con il "pene usa e getta"


Un “pene usa e getta”, come le lamette per la depilazione, come i preservativi per impermeabilizzarsi la testa quando piove. Non si era mai sentito nulla di simile. Ma in natura esiste. È stato scoperto da tanto di scienziati che si sono messi a indagare gli abissi marini e a cercare "peni usa e getta" con la lente di ingrandimento. Ad essere dotato di tale facoltà non è un uomo, bensì un mollusco acquatico meglio noto tra la popolazione che lo invidia “Chromodoris reticulata”. Lo apprendiamo da un servizio pubblicato sul Corriere nella rubrica Scienze dal titolo: “La lumaca di mare con il pene «usa e getta». Scarta il pene dopo l'accoppiamento, poi ne cresce uno nuovo”.
“Questo mollusco – scrive il Corriere – ha un comportamento insolito nell’accoppiamento: scarta il suo pene dopo la copulazione, e gliene cresce uno nuovo pronto per avere rapporti sessuali il giorno successivo.
A fare la scoperta sono stati ricercatori dell'Università di Osaka, in Giappone durante le immersioni nella barriera corallina vicino a Okinawa.
Il "pene usa e getta" è molto raro in natura. I casi riconosciuti sono contati. “Un altro mollusco – ci informa il Corriere – è l’argonauta, un tipo di polpo. E anche alcuni ragni perdono gli organi utilizzati per l'accoppiamento”.
La domanda è: la scoperta potrebbe avere dei risvolti sull’uomo? Potrebbe avere delle conseguenze sui rapporti ormai consolidati tra l’uomo e la donna? Arriveremo a impiantare tale straordinaria dotazione anche al genere umano?

martedì 19 febbraio 2013

Incubo a luci rosse, quarantenne condannato all’esilio per sesso sfrenato


Giumenta era un terremoto, ma mai nessuno si permise di disturbare la sua utile attività che richiamò nell’antica Akràgas folle internazionali provenienti da ogni dove. “L’amore non disturba”, era il motto. Il sesso aveva le sue precise regole. Si doveva sentire per puro piacere. Chi non gridava, non gradiva e la dea si offendeva. 
Oggi, purtroppo, non è più così. Il sesso si deve fare in silenzio o a bassa voce altrimenti si rischiano sanzioni salate. Lo dimostra un articolo pubblicato sul sito del giornale “La Stampa” di Torino. Il titolo è emblematico:  Sesso sfrenato tutte le notti: 40enne condannato all’esilio dal condominio”. Un titolo del genere inviterebbe i focosi alla castrazione vocale. Nel sottotitolo si illustra la condanna: “Il giudice intima all’uomo di stare lontano almeno 500 metri dallo stabile dove sfogava rumorosamente la sua passione”.
 La storia raccontata viene dal Veneto. Il condannato per “sesso sfrenato” è un uomo di quaranta anni. “Da mezzanotte in poi - leggiamo - la vita era impossibile a tutto il condominio, tanto da costringere i suoi inquilini ad adattare le proprie abitudini, oltre ad abituarsi agli inequivocabili rumori che arrivavano dall’appartamento del focoso vicino”.
“Un incubo a luci rosse insomma, iniziato il settembre scorso” scrive La Stampa nell’articolo che vi invitiamo a leggere.
Ma com’era l’amore libero di duemila e cinquecento anni fa? A questa curiosità risponde il libro “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” di Raimondo Moncada