lunedì 22 aprile 2013

Il Putthanone di Akràgas best seller di gradimento


Un best seller. E non poteva essere diversamente. Nella speciale classifica di gradimento il libro umoristico “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” risulta sempre il più gradito.
Mario, dopo l’acquisto del libro, il 16 settembre 2012 ha lasciato un commento sulla libreria on line di Ultima Books. Scrive Mario: “Molto divertente, ironico e spassoso, per avvicinarsi alla filosofia in modo leggero e spensierato ma con citazioni profonde e storiche di rilievo”.

Il libro è uscito nell’estate del 2012 sia in formato ebook, sia in formato cartaceo. L’ebook è possibile richiederlo a tutte le librerie online al costo popolare di 0,99 euro. Il libro di carta si può richiedere, così come quello digitale, è possibile riceverlo a casa con la libreria Ultima Books. 

Il libro mette a nudo l’intera antichità. Akràgas, l’ellenica Agrigento, si riscopre grecamente polis di pilus. Nel tempio che per 2.500 anni si è creduto appartenere alla casta Giunone, si sono trovati i resti dell’alcova di Giumenta. Conosciuta come Putthanonès, la dea fu amata da tutto il mondo. 

Frutto di decenni di sudate ricerche nella sicula Sicilia, l’opera di Raimondo Moncada descrive per la prima volta le profondità del tempio, dal punto “A” fino al punto “G”.

Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” è una storia che fa mancare il respiro. È perciò da leggere tutto d’un fiato con le bombole di ossigeno (attenzione a non prendere quelle del gas: controllate!), per apprezzare la non comune capacità di dare spazio a un’immaginazione archeologica che, con scientifico diletto, riesce a emulare il cipiglio satirico dei grandi amatori greco-romani. 

Giornata mondiale del libro, della lettura e del diritto d'autore


Leggere dà felicità. È apprendimento, è volare con la fantasia, è sentirsi realizzati, è sentirsi liberi, è sentirsi cittadini. Il pianeta Mondo celebra il 23 aprile la giornata mondiale del libro e del diritto d’autore. È una iniziativa che ha il patrocinio dell’Unesco ed ha lo scopo di promuovere la lettura, la pubblicazione dei libri e la protezione della proprietà intellettuale attraverso il copyright. Dal 1996, viene celebrata ogni anno.  La data del 23 aprile è il giorno in cui sono morti, nel 1616, due importanti scrittori: lo spagnolo Miguel de Cervantes e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega). Il 23 aprile è anche la data di nascita di William Shakespeare.

Diverse le iniziative organizzate in tutt’Italia a cui ci associamo. 

Alla giornata mondiale del Libro, si lega “Il Maggio dei libri”, la campagna nazionale promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO. La campagna si avvale inoltre del supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, dell’Unione delle Province d'Italia e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile, la campagna inizia il 23 aprile, in coincidenza proprio con la Giornata mondiale Unesco del libro e del diritto d'autore, prosegue con la Festa del Libro che si amplia dal 23 al 27 maggio e si prolunga fino al termine del mese, concludendosi il 31 maggio. 
Quest'anno sono tre i claim scelti per rappresentare e accompagnare l'iniziativa: Parti con noi, Fuggi con noi e Abbuffatevi. Tre suggestioni – testuali, grafiche, ideali – che sottintendono lo spirito dell'intera campagna e lo straordinario potenziale dei libri e della lettura: strumenti che permettono di rimettersi in movimento, di evadere dalle prigioni spesso un po' troppo grigie del quotidiano e di nutrire virtuosamente la propria mente. L'edizione 2013 conferma alcuni dei capisaldi che sono stati determinanti per il successo dei primi due anni della campagna: dall'impegno a portare i libri al di fuori dal loro contesto abituale (conquistando scuole, circoli, parchi, associazioni culturali, ospedali, uffici postali, treni…), all'obiettivo di coinvolgere anche coloro che ancora non hanno scoperto il piacere della lettura, all'attenzione particolare rivolta a settori fondamentali per il rilancio culturale, sociale e generazionale del paese, come il Web, la scuola e i giovani.

Il sesso ci rende felici nel confronto


Il sesso rende felici. Ma se pensiamo di farlo più degli altri raggiungiamo vette di apoteosi. È il confronto a darci l'orgasmo del benessere. Lo certifica uno studio scientifico del sociologo Tim Wadsworth della University of Colorado Boulder, pubblicato su Social Indicators Research. L’indagine ha esaminato le risposte di 15 mila persone dal 1993 al 2006, nell’ambito di una ricerca annuale della General Social Survey sulla demografia e le attitudini della popolazione statunitense.

“Ciò che emerge – leggiamo sul sito dell’Ansa – è che se il sesso rende felici tout court, con livelli di soddisfazione maggiori di oltre il 50 per cento per chi ha una vita sessuale attiva e regolare, il senso di felicità aumenta o diminuisce per effetto del paragone con gli altri: chi infatti dichiara di fare sesso due-tre volte al mese ma pensa che i suoi amici lo facciano ogni settimana, ha una probabilità minore del 14 per cento di riportare un alto livello di felicità. Insomma, la felicità a letto non dipende solo da noi stessi e dal partner, ma anche da ciò che noi pensiamo degli altri e della loro vita sessuale”.

Se facciamo sesso a volontà a tutte le ore, ma pensiamo che gli altri lo facciano più di noi a tutti i minuti, il solo pensiero non solo non ci fa godere più ma ci fa cadere in depressione. Lo dice la scienza.

Quanta attività sessuale fare per essere all’apice della felicità?

“La 'misura' giusta non esiste – si legge nell’articolo dell’Ansa -. Ma il nuovo studio indica che l'importante è che il sesso che facciamo sia, comunque, più di quello che fanno gli altri. La ragione psicologica di ciò varia, però, da uomo a donna: "Per gli uomini - sottolinea Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e presidente dell'Associazione Europea Disturbi da Attacchi di Panico (Eurodap) - fare sesso di più rispetto agli amici diventa un atteggiamento di comparazione ed equivale al dire 'sono piu' maschio, più forte, funziono meglio, proprio perché spesso gli uomini identificano il proprio sé attraverso l'attività sessuale". Per le donne, invece, afferma, "sapere di fare più sesso rispetto alle amiche è una rassicurazione. La donna si sente desiderata attraverso il rapporto sessuale, e dunque più forte e senz'altro più felice". Anche se, conclude l'esperta, resta una differenza di fondo: "Per le donne, l'attività sessuale non è centrale di per sé e ciò che dà maggior sicurezza è, invece, l'essere cercate e volute".

Ai tempi della dea Giumenta, l’amore si faceva a profusione, senza pensare a niente e a nessuno. Si faceva e basta. Ed era beatitudine. 

giovedì 18 aprile 2013

Le donne rinunciano al reggiseno, gli uomini alle mutande


Gli uomini pensano a non indossare più le mutande. Sarebbe questa la conclusione di un ragionamento logico innescato da una notizia proveniente dalla Francia e che riguarda il reggiseno ritenuto “inutile e dannoso” per le donne. La notizia è stata riportata sul sito de La Repubblica: “Non portare il reggiseno o portarlo solo in modo saltuario non solo non fa ricadere i seni, ma anzi aiuterebbe a tenerli su”. A sostenere tale teoria, si apprende, sono alcuni studiosi francesi di Besancon che da quindici anni seguono 130 donne. Gli studiosi ribaltano così il generale convincimento che senza supporto i seni caschino giù, fino ad arrivare ai piedi in tarda età. Arrivate alla pensione, le donne possono rinunciare benissimo al reggiseno. Senza ci sarebbe alcun pericolo di inciampare sul proprio petto e di avere al contrario un seno bello tonico, tirato all’insù.  
Generalizzando le toniche conclusioni dello studio, gli uomini stanno cominciando a pensare a sé stessi. I mammellati hanno già rinunciato al reggiseno, tutti gli altri stanno provando a camminare senza l’ammosciante supporto di mutande. L’estate è ormai alle porte. Vedremo delle sorprese nelle spiagge di tutto il mondo? Si farà un salto di 2.500 anni? Ai tempi del Putthanone di Akràgas non c’erano mutande né reggiseni. Non c’era bisogno di accessori né di vestimenti. Si viveva in piena libertà. La storia è maestra di vita. 

mercoledì 17 aprile 2013

Il Putthanone di Akràgas e il Premio Strega


Si promuovono già raduni di lacrimazione. Nella lista in tanti si aspettavano anche il best seller più amato dal 2012, come è stata la più amata di tutti i tempi la sua protagonista: la dea Giumenta. Tra i candidati del prestigioso "Premio Strega" 2013 non figura il libro “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” di Raimondo Moncada
I fan ci speravano, ci pregavano, si raccomandavano agli dei dell'Olimpo. 
Ma niente. Non c'è. Non è stata neanche presa in considerazione. Perché? Why? 
Una svista? 
C'è tanta delusione, tanto dolore. C'è chi pensa a organizzare raduni per pianti collettivi. Si spera in un improbabile ripescaggio. Il Putthanone, dicono con modestia i fan, merita di vincere qualsivoglia ambito e ambizioso riconoscimento. 
Si ragiona sul perché dell'inattesa esclusione. Forse non ha giovato a favore di Giumenta una  frase a lei attribuita rinvenuta in un coccio scocciato di vaso in terra cotta al punto giusto: “Sono una maga, non sono una strega”. 

Questo l’elenco dei dodici libri in gara al Premio Strega 2013, selezionati dal comitato direttivo presieduto dal grande linguista Tullio De Mauro: Apnea (Fandango) di Lorenzo Amurri; El especialista de Barcelona (Dalai editore) di Aldo Busi; Romanzo irresistibile della mia vita vera (Marsilio) di Gaetano Cappelli; Cate, io (Fazi) di Matteo Cellini; Sofia si veste sempre di nero (Minimum Fax) di Paolo Cognetti; Mandami tanta vita (Feltrinelli) di Paolo Di Paolo; Il cielo è dei potenti (e/o) di Alessandra Fiori; Atti mancati (Voland) di Matteo Marchesini; Le colpe dei padri (Piemme) di Alessandro Perissinotto; Figli dello stesso padre (Longanesi) di Romana Petri; Resistere non serve a niente (Rizzoli) di Walter Siti; Nessuno sa di noi (Giunti) di Simona Sparaco.

A tutti gli autori ed editori un in bocca al lupo. Vinca il migliore perché i migliori saranno sempre i primi.