mercoledì 17 aprile 2013

Il Putthanone di Akràgas e il Premio Strega


Si promuovono già raduni di lacrimazione. Nella lista in tanti si aspettavano anche il best seller più amato dal 2012, come è stata la più amata di tutti i tempi la sua protagonista: la dea Giumenta. Tra i candidati del prestigioso "Premio Strega" 2013 non figura il libro “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” di Raimondo Moncada
I fan ci speravano, ci pregavano, si raccomandavano agli dei dell'Olimpo. 
Ma niente. Non c'è. Non è stata neanche presa in considerazione. Perché? Why? 
Una svista? 
C'è tanta delusione, tanto dolore. C'è chi pensa a organizzare raduni per pianti collettivi. Si spera in un improbabile ripescaggio. Il Putthanone, dicono con modestia i fan, merita di vincere qualsivoglia ambito e ambizioso riconoscimento. 
Si ragiona sul perché dell'inattesa esclusione. Forse non ha giovato a favore di Giumenta una  frase a lei attribuita rinvenuta in un coccio scocciato di vaso in terra cotta al punto giusto: “Sono una maga, non sono una strega”. 

Questo l’elenco dei dodici libri in gara al Premio Strega 2013, selezionati dal comitato direttivo presieduto dal grande linguista Tullio De Mauro: Apnea (Fandango) di Lorenzo Amurri; El especialista de Barcelona (Dalai editore) di Aldo Busi; Romanzo irresistibile della mia vita vera (Marsilio) di Gaetano Cappelli; Cate, io (Fazi) di Matteo Cellini; Sofia si veste sempre di nero (Minimum Fax) di Paolo Cognetti; Mandami tanta vita (Feltrinelli) di Paolo Di Paolo; Il cielo è dei potenti (e/o) di Alessandra Fiori; Atti mancati (Voland) di Matteo Marchesini; Le colpe dei padri (Piemme) di Alessandro Perissinotto; Figli dello stesso padre (Longanesi) di Romana Petri; Resistere non serve a niente (Rizzoli) di Walter Siti; Nessuno sa di noi (Giunti) di Simona Sparaco.

A tutti gli autori ed editori un in bocca al lupo. Vinca il migliore perché i migliori saranno sempre i primi. 

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