Si promuovono già raduni di lacrimazione. Nella lista in tanti si aspettavano anche il best seller più
amato dal 2012, come è stata la più amata di tutti i tempi la sua protagonista: la dea Giumenta. Tra i candidati del prestigioso "Premio Strega" 2013 non figura il libro “Dal
Partenone di Atene al Putthanone di Akràgas” di Raimondo Moncada.
I fan ci speravano, ci pregavano, si raccomandavano agli dei dell'Olimpo.
Ma niente. Non c'è. Non è stata neanche presa in considerazione. Perché? Why?
Una svista?
C'è tanta delusione, tanto dolore. C'è chi pensa a organizzare raduni per pianti collettivi. Si spera in un improbabile ripescaggio. Il Putthanone, dicono con modestia i fan, merita di vincere qualsivoglia ambito e ambizioso riconoscimento.
Si ragiona sul perché dell'inattesa esclusione. Forse non ha giovato a favore di Giumenta una frase a lei attribuita rinvenuta in un coccio scocciato di vaso in terra cotta al punto giusto: “Sono una maga, non sono una strega”.
Questo l’elenco dei dodici libri in
gara al Premio Strega 2013, selezionati dal comitato direttivo presieduto dal grande linguista Tullio De Mauro: Apnea (Fandango) di Lorenzo Amurri; El especialista de Barcelona (Dalai editore) di Aldo
Busi; Romanzo irresistibile della mia
vita vera (Marsilio)
di Gaetano Cappelli; Cate,
io (Fazi) di Matteo
Cellini; Sofia
si veste sempre di nero (Minimum
Fax) di Paolo Cognetti; Mandami
tanta vita (Feltrinelli)
di Paolo Di Paolo; Il
cielo è dei potenti (e/o)
di Alessandra Fiori; Atti
mancati (Voland) di Matteo
Marchesini; Le colpe dei padri (Piemme) di Alessandro Perissinotto; Figli dello stesso padre (Longanesi) di Romana Petri; Resistere non serve a niente (Rizzoli) di Walter Siti; Nessuno
sa di noi (Giunti) di
Simona Sparaco.
A tutti gli autori ed editori un in bocca al lupo. Vinca il migliore perché i migliori saranno sempre i primi.
Nessun commento:
Posta un commento