giovedì 18 ottobre 2012

Comprata due milioni di euro la moneta buttata da Giumenta


Due milioni di euro. Per la precisione un milione 899 mila e 712 euro. I centesimi sono stati abbonati. È stato battuto a quasi due milioni di euro, all'asta di Numismatica Ars Classica di Zurigo, il decadramma agrigentino di Akragas, moneta di 42,42 grammi in argento. La moneta è datata 409-406 avanti Cristo, giusto giusto il periodo d'oro in cui operò la deliziosa e deliziante dea Giumenta. Chissà se è stata la stessa dea, allergica ai soldi, a disfarsene? Accurate indagini scientifiche sono in corso per confermare il sospetto, così come sono in corso complessi calcoli per capire quanto varrà fra due millenni un euro di oggi (qualcuno già dice che non varrà una lira).
Il decadramma di Akragas faceva parte della collezione del petroliere americano Nelson Bunker Hunt. La moneta raffigura una quadriga con sopra un'aquila con un serpente tra gli artigli e sotto un granchio e dall'altro lato due aquile che ghermiscono una lepre. Sarebbero 12 gli esemplari noti di cui sei collezioni pubbliche in musei (Monaco, Cambridge, Londra, Siracusa, Parigi e Lisbona). Era il pezzo forte dell'asta svizzera durante la quale sono state messe all'asta 400 monete, d'oro e d'argento, di origine greca e romana. 
“Il decadramma – leggiamo su Repubblica, in un pezzo a firma del giornalista Fabio Russello – è considerato una sorta di capolavoro dell’arte numismatica: è stato coniato pochi anni prima che la città fosse distrutta dai Cartaginesi nel 406 a. C. Nel 1990, a Sotheby, ne fu venduta una per poco meno di 600 mila dollari e per dieci anni rimase un record imbattuto”.
“L’acquirente del decadramma dell’antica Akragas diventi sponsor della città”, dice il sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, in un articolo a firma del giornalista Stelio Zaccaria sul quotidiano La Sicilia. Il sindaco, leggiamo ancora, lancia un appello all'anonimo riccone che ha acquistato la moneta: “Spero che al nuovo acquirente della moneta si possa affidare il finanziamento della tutela dei beni archeologici della città. Noi saremo ben lieti di accogliere il suo aiuto e siamo pronti ad offrirgli la cittadinanza onoraria”.

Secondo quanto si legge nel libro “Dal Partenone di Atene al Putthanone di Akragas”, il decagramma battuto all'asta di Zurigo potrebbe essere un rarissimo esemplare di moneta akragantina. Duemila e cinquecento anni fa, batteva solo la dea Giumenta, la divinità che appagava senza farsi pagare. Tutta la vita sociale, culturale ed economica ruotava attorno a lei che si dava con generosità senza pretendere nulla in cambio dal mondo che la veniva a trovare. Odiava le monete sonanti. Preferiva solo i sonanti. 

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