“Strasburgo sfida il porno. Ed è rivolta on line”. Il titolo
sparato oggi da La Repubblica desta molta preoccupazione. I fan della Dea Giumenta hanno subissato di messaggi il blog, chiedendo di fare qualcosa. L’Europarlamento
si accinge a valutare una risoluzione “anti-luci rosse” e si scatena la
protesta. Nella proposta, viene chiesto di “bandire la pornografia nei media,
in ogni sua forma”. Per Repubblica è un passaggio ambiguo perché è “difficile
oggi distinguere tra hard, soft e le altre centinaia di sfumature”.
C’è aria di censura. C’è la caccia alle streghe. Sembra
finita l’epoca aurea in cui operò nella pace di tutti la dea Giumenta, tra le
luci rosse del tempo. In pochissimi istanti, ci informa il giornale, si è formato
“un movimento di protesta trasversale, integenerazionale e senza frontiere, che
ora marcia, virtualmente s’intende contro il Parlamento di Strasburgo”. Oltre
600 mila messaggi, una valanga di mail si è abbattuta sugli europarlamentari
che dovranno votare la risoluzione pensata, comunque, per combattere la
discriminazione sessuale.
Da parte nostra valutiamo l'ipotesi di inondare l'Europarlamento di libri che raccontano con nostalgia di Giumenta: "Dal Partenone di Atene al Partenone di Akràgas".
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